Come si comporta la marca nella giungla dell’online
Oggi con brand non si intende solamente il marchio come abbiamo già visto nei blog precedenti, bensì un concetto allargato che comprende gli ideali dell’azienda, la sua mission, il suo posizionamento nella mente del target. Grazie al branding puro e al branding design l’azienda deve poter essere riconosciuta in maniera univoca rispetto alla concorrenza, arrivando addirittura ad influenzare il mercato.
Con la globalizzazione questo processo è diventato meno automatico, meno scontato. Infatti ogni paese del mondo è un mercato a sé stante, con le proprie caratteristiche e mentalità. Quindi oggi i brand hanno un duro lavoro da fare per affermarsi a livello mondiale.
Se ci rifletti un attimo un brand è ritenuto forte, affidabile, di lusso in un paese, non è detto che risulti tale anche in un altro.
Per questo sempre più spesso sono le grandi aziende riescono ad espandere il loro “potere” in tutto il mondo, perché spendono milioni in pubblicità per creare, assestare o addirittura migliorare la propria brand credibility.
Mentre il fenomeno globalizzazione avanza, la connettività non è da meno.
Il cambiamento corre senza mai fermarsi e ogni giorno l’essere umano sta modificando radicalmente il proprio modo di pensare. Per questo anche i brand devono essere in grado di fare lo stesso. Il cambiamento è inevitabile!
Questo cambio di mentalità porta ad un grande problema la “crisi dell’identità”; una crisi globale ha investito ogni ambito della società civile occidentale, coinvolgendo persone, cose, imprese, territori, Stati.
Ecco perché oggi il concetto d’identità marketing è divenuto così importante.
Costruire e definire l’identità di un’impresa sui social è sempre più una sfida
La sfida dei social soprattutto in quei mercati tradizionali e consolidati è stata (e forse lo è ancora) dura da mandare giù.
Un’identità marketing oggi tuttavia è tutto, soprattutto quando la brand reputation è costantemente sotto gli occhi e i commenti dei social media.
Sui social in particolare il concetto d’identità deve essere un valore facilmente condivisibile, un qualcosa che richiede una strategia coerente e non improvvisata e soprattutto deve essere flessibile, per seguire tutti i cambiamenti le esigenze di ogni singolo utente/cliente; ma allo stesso tempo deve trasmettere credibilità.
Spesso oggi le aziende fanno un grande sbaglio. Soprattutto con l’avvento delle nuove tecnologie e dell’online.
Qual è questo grande sbaglio? Te lo dico subito!
Sottovalutare l’importanza di valorizzare il proprio brand, non creare la propria brand identity sui social, non posizionarsi nella mente del proprio utente finale.
Molto spesso queste aziende (soprattutto chi vende prodotti tangibili) si fanno abbindolare dalle vendite facili che promettono i grandi portali per gli acquisti, tipo Amazon, e non capiscono che invece questo provoca uno snaturamento, anzi proprio la scomparsa del brand.
Ti faccio un esempio così ci capiamo meglio.
Quando compri su Amazon ti ricordi da quale brand/azienda hai acquistato il prodotto?
So già la tua risposta! NO! Ricordi solo di averlo acquistato su Amazon e nulla più.
Questo porta a 3 cose:
- l’azienda e il suo marchio spariscono
- l’azienda non fidelizza il cliente quindi per avere nuovi acquisti deve necessariamente fare pubblicità a pagamento
- rinuncia dei guadagni, perché Amazon non è una onlus, quindi vuole una percentuale (abbastanza cospicua) dell’introito dell’acquisto.
Quindi inizialmente può sembrare la via più facile, ma nel lungo periodo non c’è idea più sbagliata.
Globalizzazione e Brand Design: Come creare il giusto logo
Prima di creare un logo oggi bisogna valutare e stabilire a priori vari aspetti, per evitare di creare loghi che non sono performanti.
Ecco quali sono le valutazioni preliminari che devi fare:
- il logo deve avere dimensioni minime e massime,
- le specifiche cromatiche del logo,
- la versione in bianco e nero,
- la versione ad un colore,
- se si vuole utilizzare uno sfondo o su una texture
- I font del logo e i font da usare:
Vediamo alcuni di questi aspetti in modo più approfondito
La scelta del font
I caratteri usati in un logo e nella comunicazione online ed offline sono fondamentali, ed è essenziale che siano coerenti con tutto il resto. In tutte le guide è possibile definire che tipo di carattere utilizzare in ciascun ambito specifico (es sito web o brochure) e come utilizzarlo. Lo stile definito a livello tipografico definisce il tono di comunicazione del vostro marchio.
I colori del logo
I colori del logo e i colori da usare nella comunicazione: il colore è un asset fondamentale per un’azienda soprattutto per essere ricordato e memorizzato da un utente. Se cambio spesso colore non verrò mai ricordato e creerò solamente confusione. Nel “brand book” vengono specificati i colori Pantone, CMYK, RGB e anche la gamma web da usare nel sito o nei social network.
Lo stile della fotografia
Lo stile della fotografia: impostare uno stile per la tua fotografia, ci hai mai pensato? Eh sì anche le foto che utilizzi sono un riflesso del tuo marchio. Se utilizzi alcune tipologie di foto sempre coerenti stilisticamente tra loro, gli utenti saranno in grado di riconoscere il tuo marchio in base ad una foto.
Il sito web deve rispecchiare le caratteristiche che vuoi esprimere nel logo
Elementi per il web: Oggi siamo tutti online. Un sito dovrebbe riflettere perfettamente l’immagine visiva del tuo brand e viceversa.
La grafica di un sito dovrebbe sempre e comunque assolvere alcune funzioni di base come garantire la continuità dell’immagine, non deve essere a sé stante ma riferirsi ad un progetto di comunicazione integrata.
Testo, immagini e ogni altro elemento web devono avere lo stesso obiettivo di comunicazione.
Per questo è importante che tutto il sito, prima di definire il dettaglio di ciascuna di queste parti, sia pensato e valutato all’interno di un progetto di comunicazione a 360 gradi.
Caso studio 1: I brand fashion che si sono “snaturati” per favorire la replicabilità sulle varie piattaforme
Come vedete YvesSaintLaurent, Burberry e Balenciaga si sono convertiti sullo stesso carattere sans-serif. Alcuni di voi potrebbero aver letto gli articoli che ne sono seguiti, analizzando questo sorprendente voltafaccia dell'immagine dell'industria della moda. I commentatori si sono divisi sui suoi valori estetici (o sulla loro mancanza percepita).
Tuttavia, la maggior parte è d'accordo sulla sorprendente uniformità dei rebranding, la maggior parte dei quali ha avuto luogo negli ultimi due anni, suggerendo uno sforzo concertato da parte dell'industria per prepararsi a un futuro radicalmente diverso. Ma cosa succederebbe se il rebrand avesse poco a che fare con il futuro e più a che fare con ciò che il passato rappresenta oggi?
Riccardo Tisci di Burberry ha chiamato "l'utilità moderna" di sans -serif caratteri tipografici. Più puliti e più leggibili, sono adatti a una varietà di media e funzionano particolarmente bene online. La purezza di questi caratteri consente ai marchi di essere una nave vuota, pronta ad accogliere tendenze in rapido mutamento e una varietà di prodotti mediocri premium che stanno arrivando a definire il nuovo panorama del lusso. Avete visto la potenza di scegliere il font giusto?
C’era un motivo per il quale questi grandi brand del lusso hanno cambiato completamente il loro logo.
La globalizzazione e la tecnologia portano le aziende a doversi evolvere e cambiare.
Caso studio 2: Rebranding Acqua panna
Acqua Panna Social Media Assets per la promozione di Acqua Panna negli Stati Uniti
Il progetto della pagina Facebook (per l'America del Nord) di Acqua Panna, parte dalla strategia di riposizionamento attuata dal brand del Gruppo San Pellegrino. L'obiettivo è quello di agganciarsi al fortissimo traino dell'Acqua San Pellegrino (fortissima negli USA) e all'italianità comunque apprezzatissima nel mondo.
In quel periodo la strategia di Acqua Panna ha previsto il redesign della bottiglia (introducendo sull'etichetta il disegno di un paesaggio toscano) nell'ottica di un ritorno alle origini. Di conseguenza tutti gli asset per i social network, sono stati riprogettati partendo dalla linea guida di comunicare l'italianità del prodotto, in particolare della 'toscanità'. I criteri di progettazione sono stati suddivisi nelle seguenti tematiche:
storia / origini (è stata fatta una ricerca fotografica di paesaggi tipici della Toscana, applicando un filtro vintage per sottolineare la storicità del prodotto; inoltre è stato fatto un lavoro sul lettering introducendo elementi iconografici tipici della Toscana, come il giglio fiorentino)
mix tra piatti e vino (Acqua Panna viene proposta al mercato americano come l'acqua ideale per accompagnare pietanze e vini di livello toscani)
frasi famose (impaginate con un lettering ed un trattamento contemporaneo, sono state selezionate frasi di personaggi famosi legati alla Toscana, es. Leonardo da Vinci)
architettura storica (è stata fatta una ricerca di architetture storiche toscane, in particolare legate alla famiglia Medici, famiglia che ha fatto lo stile e la storia del Rinascimento italiano, gettando le basi del moderno concetto di italianità)
giochi di parole (con un layout costruito con un'immagine e un termine toscano, è stato creato un gioco con una call to action per stuzzicare la cultura e l'intuizione)
Conclusioni
Come hai potuto vedere da questo caso studio, pure un brand molto famoso già nel mondo come acqua panna, si è impegnato a creare una strategia di brand design molto forte per adattarsi alla globalizzazione del suo mercato.
Infatti, caratteristiche e peculiarità dell’italianità in atri mercati (es: quello italiano) non avrebbero funzionato, ecco perché è importante adattare la strategia di comunicazione ad ogni mercato di riferimento.
E ancora, bisogna conoscere il mercato di destinazione bene e in base a questo creare una strategia di comunicazione differenziata.
Spero che questo articolo ti possa essere stato utile, ci leggiamo nei prossimi.